Quelli che si considerano artisti perché fanno lavori creativi (pittori, scultori, film-maker, fumettisti, musicisti, fotografi…) se non hanno lo studio fotografico o la galleria d’arte pagata dai genitori o dal coniuge che li mantiene, ma vivono dei soldi che qualcuno è disposto a scambiare per ciò che fanno, Per Me Sono Normali Imprenditori che devono vedersela con i problemi più classici che accomunano tutti gli imprenditori della terra:
- Ottenere l’Interesse Delle Persone.
- Trovare i Clienti Giusti.
- Vendere Loro Qualcosa.
- Renderli Soddisfatti di Averlo Fatto.
- Tenerli Legati a Sè.
- Continuare a Farli Comprare le Proprie Cose.
- Non Farli Andare dai Concorrenti.
- etc.
Se questa è la tua situazione, per poter guadagnare, come ogni imprenditore, hai bisogno che quello che fai risolva un problema a qualcuno.
Se il fatto di pensare a te stesso come “un imprenditore” invece che “un artista” sta iniziando a farti stare scomodo su quella sedia e stai già pensando di uscire da questa pagina ti consiglio di farlo ora subito.
Questo non perché io abbia qualcosa contro gli artisti o un creativi. Ho già spiegato che la creatività, quando non è applicata in modo scellerato alla pubblicità, è una dote che adoro. Solo che non ho competenze per parlare di arte e di tutta la visione che c’è dietro se non in modo banale e approssimativo, lo dico con dispiacere e rammarico, sono solo in grado di vedere la cosa sotto l’aspetto del marketing e della vendita.
Se considerare la tua arte sotto questa luce ti urta i nervi vattene davvero, perché da qui in avanti è di questo che parleremo.
In ogni caso se ad esempio componi musica ma nessuno ti paga e per mantenerti imbianchi case per 8 ore al giorno non sei un musicista, sei un imbianchino con l’hobby della musica.
E’ un inganno a se stessi e agli altri definirsi scultori, fotografi, chitarristi o registi prima di essere pagati davvero per farlo. E no, il cortometraggio col quale hai vinto il festival di San Giovanni Valdarno non conta nulla. Nemmeno il Premio che hanno dato al tuo fumetto a Lucca Comics conta nulla finché non trovi qualcuno disposto a scambiare ripetutamente soldi per i tuoi lavori.
Puoi pure distruggere il TFR dei genitori e i risparmi della pensione di nonna, fare un crowdsurcing su internet o una colletta tra gli amici per produrre e portare nel mondo reale il prodotto nato dalla tua creatività, ma, a meno che tu non abbia la fortuna e il talento di Quentin Tarantino, Kevin Smith o Robert Rodrìguez, che vendettero tutta la loro collezione di fumetti o DVD per auto finanziarsi un film, la tua opera non genererà guadagni …e tu continuerai ad aver un hobby spesso molto costoso.
Poi ci sono persone che si sentono ripagate di avere il privilegio di poter fare la loro arte quando possono, pure se muoiono di fame in una soffitta coi topi, senza nessun interesse per il guadagno. Anche a loro questo post non serve a nulla.
E certo che le conosco pure io le storie di artisti che hanno seguitato per anni a dipingere, scolpire o fare musica, fregandosene di tutto e tutti e all’improvviso sono diventati famosissimi e super ricchi.
Ma quello è l’imponderabile, come diventare ricco perché vinci la lotteria. Succede ma se mi chiedi “Fil, come posso lavorare e mantenere la mia famiglia” non posso dirti “Continua a comprare biglietti della lotteria. Conosco gente che ci ha fatto i milioni senza lavorare un solo giorno” ma ti chiedo “cosa ti piace fare? Cosa sai fare?” E se tu mi dici “io so scrivere musica Jazz, vorrei fare quello” io cerco di suggerirti come aumentare le possibilità di vivere di quello, che non significa “Ma chi se ne frega del Jazz? Componi suonerie per cellulari che si fanno i soldi.“
Come trasformare i Lavori Creativi in un Vero Business
Non ti dirò i 7 Segreti Per Diventare Immediatamente Una Rockstar o un Guru Della Fotografia e comprare il mese prossimo la tua villa a Londra o in Svizzera, non è un “DIVENTA RICCO IN UNA SETTIMANA FINGENDOTI ARTISTA” e nemmeno una roadmap per snaturarti e diventare una ruffiana e furba macchina da soldi facendo solo quello che chiede “laggente”, ma forse posso aiutarti a ragionare e darti lo spunto per rendere più efficace e vendibile quello che fai.
E continua a leggere anche se sei già in grado di essere pagato come artista e creativo ma in realtà hai un agente, un gallerista o chiunque altro sia che si occupa di promuovere e vendere i tuoi lavori o i tuoi servizi.
Personalmente ti dico che non dovresti MAI delegare totalmente il marketing di ciò che fai a qualcuno, disinteressandotene completamente, perché nessuno conoscerà mai il tuo prodotto artistico meglio di te, e anche se poi nella sostanza le cartelle stampa le scrive e le invia qualcun altro, idem per la gestione del sito web e il design degli inviti alle mostre/eventi, sei tu che devi essere il cervello che comanda la macchina della vendita dei tuoi lavori creativi.
Soprattutto devi essere tu il primo a capire che essere imprenditori significa risolvere problemi a qualcuno. Guadagnare soldi, e non solo complimenti e pacche sulle spalle, richiede che tu riesca a risolvere dei problemi per conto di altre persone che sono disposte a pagarti per questo privilegio, perché considerano che quello che ricevono valga di più dei soldi che ti danno.
Più valore riuscirai a dare (o far percepire) come problem-solver, più riuscirai a guadagnare.
Che ti suoni strano o meno il fatto è che pure artisti che fanno lavori creativi di ogni tipo, che si occupino di musica, pittura o costruzione di mobili liberty con denti di leone marino, forcine e nani da giardino hanno assolutamente bisogno di essere visti come veri e propri problem-solver se hanno intenzione di suscitare interesse nelle persone.
Invece, limitandosi a produrre materiale anche di ottima qualità artistica ma senza nessun tipo di idea che lo faccia percepire come una soluzione che prima non esisteva, tutto quello che solitamente fanno “i creativi” per aggiungere valore a se stessi, è cercare di fare personal branding presentandosi come una persona “figa e affascinate, e pure un po’ misteriosa” o “geniale, brillante e sempre piena di progetti” con le quali sarebbe interessante lavorare. Ho già scritto perché cercare di suscitare ammirazione come unica strategia per interessare possibili clienti è un’idea fallimentare.
La magagna è che in ambito creativo, rispetto ad esempio, di quanto lo sia in ambito industriale o informatico, definire esattamente cosa si intenda per “Il Problema” è sicuramente un compito un po’ più spinoso…
Alcuni lavori creativi sono molto più facilitati di altri in questo, tipo i designer o gli architetti. Ma come si fa quando ciò che fai si avvicina molto all’ ‘arte’ allo stato puro?
Quali problemi risolvono gli ‘artisti’ e i lavori creativi alle persone?
La mia risposta è molto concreta e poco filosofica, e è radicata profondamente nella psicologia di un individuo e nei suoi bisogni primari. E’ importante avere una risposta valida e ben definita a questa domanda per provare a proporre qualcosa per risolverli questi problemi o almeno a minimizzarli attraverso qualcosa di altrettanto concreto come una cosa da vendere a qualcuno.
Non posso dire di conoscere quali sono i problemi di tutti, ovviamente, ma posso provare a azzardare quale può essere almeno uno dei pensieri più presenti nella testa del potenziale cliente di un artista. Un pensiero che porta direttamente al cuore del problema da affrontare …
“Mi Sto Annoiando. Voglio Smettere Di Sentirmi Annoiato”
La Noia, come tutte le emozioni in genere, è complessa da definire esattamente, ma non ci allontaniamo molto dalla verità dicendo che quello che si cerca molto spesso nell’arte è qualcosa che ci stimoli, ci risvegli in qualche modo, ci faccia sentire coinvolti.
La domanda alla quale devi cercare di rispondere per aumentare le possibilità di fare risultare utili, necessari e indispensabili (e quindi interessante e vendibile) i lavori creativi dei quali ti occupi è:
“Quali aspetti del mio prodotto/servizio creativo posso valorizzare e usare per portare qualcuno dalla sensazione di noia, di stasi alla sensazione di coinvolgimento, di interesse e di sollievo?“
Lavori creativi: Altri Pensieri Nella Testa Di Un Cliente.
Io non so cosa fai e chi sono i tuoi clienti potenziali, non è detto che tutte quante le persone che possono essere interessate a ciò che fai abbiano tutti quanti questi pensieri/problemi. Cerca di capire tu quali si adattano meglio alla situazione dei lavori creativi che fai TU (ma sii creativo anche in questo caso. Non fermarti all’ovvio).
Come puoi aiutare i tuoi clienti a risolvere alcuni di questi problemi con quello che offri come artista?
“Ho bisogno di una fuga.”
Se scrivi storie, sei uno sceneggiatore o uno scrittore, come puoi creare un mondo credibile, con le proprie regole, che porti altrove i tuoi lettori? Che li porti da qualche parte che nessuno ha mai pensato di esplorare. Non importa sia per forza un mondo fantastico, basta sia ad esempio una nave spaccaghiaccio nei mari della Norvegia o un antico invece del solito quartiere di New York. Se scatti foto come puoi raccontare una storia completa in uno scatto in modo che al primo sguardo l’osservatore sia trasportato altrove? Che sonorità, che forme di design, quali oggetti usare per evocare coi tuoi lavori la sensazione dl viaggio?
“Devo migliorare il mio status.”
…o almeno devo farlo sembrare agli altri o sentirmi di livello più elevato io. Quali sono i simboli di potere che puoi usare e che gli altri non usano? Quali tessuti, materiali, forme, oggetti puoi sfruttare per far sentire i tuoi clienti più ricchi, più prestigiosi, più raffinati dei loro amici e colleghi? Come può un quadro o una scultura trasmettere importanza a un ambiente e a chi lo abita? Quale associazione di idee può richiamare un abito per far apparire immediatamente più interessante chi lo indossa?
“Voglio stare bene con me stesso.”
Come si sentono i tuoi clienti? Discriminati, perdenti, fuori posto, inadeguati, goffi, brutti? Fai loro delle coccole, quieta le loro paure, non parlo solo agli scrittori e ai cantanti che possono inventare storie che danno coraggio e autostima, ma anche a parrucchieri, stilisti, truccatori… quale è il problema che lamentano più spesso i vostri clienti e ancora nessuno ha risolto definitivamente per farle stare meglio? Gli occhi troppo piccoli, i capelli poco folti, il collo troppo tozzo? Sceglietene solo uno e specializzatevi nel risolverlo.
“Voglio sentirmi compreso.”
C’è un sentimento di insoddisfazione latente in qualcuno che nessuno ha ancora intuito? Cantalo, scrivilo, disegnalo tu. Dai musica o parole a chi non riesce a trovarle, o non ne trova di abbastanza belle da farle sue. “Io lo so cosa vuoi dire, ho compreso quello che stai cercando di tirare fuori e che nessuno ha ancora capito. Lo faccio io per te, ti aiuto a renderlo importante da far sapere“. Se tutti seguitano a raccontare la stessa emarginazione dei quartieri popolari, il disagio dei disoccupati e la confusione dei trentenni è normale che poi non interessi più a nessuno.
“Ho bisogno di apparire più professionale.”
Quale schema di luci può illuminare una persona e rendere la sua immagine immediatamente quella di un professionista anche se è un semplice praticante avvocato? Che tipo di occhiali? La forma di quale borsa, scarpa o anello? Che tipo di lampada sulla scrivania? Quale quadro sulla parete di uno studio medico? Quale musica diffusa nella sala d’aspetto di un consulente finanziario. Capisci bene che se sei il primo a significare “professionalità” con le tue pitture o con la tua musica invece di inseguire il bello o l’orecchiabile fine a se stesso entri in un mercato che è solo tuo.
“Voglio che il mio business mi procuri più soldi.”
Cosa fa guadagnare i tuoi clienti? Cosa è importante che sappiano i clienti dei tuoi clienti perché siano più propensi a spendere? Cosa devi evidenziare? Cosa disturba e non serve, e quindi puoi eliminare per non distrarre? Se sei un web designer, un grafico, un regista pubblicitario pensa solo a questo. Trova il modo migliore per spingere solo i pochi fattori essenziali a procurare guadagno. Se il prodotto del tuo cliente risolve a sua volta un problema a qualcuno usa tutta la tua potenza di fuoco per lavorare su questo. E soprattutto fai sapere al tuo cliente che tu è davvero questo che stai facendo.
“Non voglio essere come tutti gli altri.”
Di nuovo, come sono tutti gli altri? Cosa li fa essere così? Come puoi usare la tua musica, i tuoi colori o la tua macchina fotografica per farmi sentire diverso? Se non voglio essere come loro, come voglio essere? Chieditelo. Dove puoi approfondire la tua conoscenza della carta o della stoffa per scoprire o riscoprire un elemento che se utilizzato per un biglietto da visita o per una giacca basterebbe da solo a distinguermi? Come puoi raccontarmi, o meglio, fare in modo che sia io raccontarmi una storia che mi faccia apparire unico e originale tra tanti? Quale è l’elemento che se saputo scrivere, musicare o scolpire su pietra potrebbe aiutarmi a sentirmi staccato dalla massa?
“Voglio piacere alla gente.”
Valgono molte delle cose già scritte. Chi è la gente per il tuo cliente? Cosa piace a quella gente? E’ il lusso? La cultura? L’innovazione? Come puoi fare qualcosa per lui che valorizzi quegli elementi? Dagli quello che credi possa fargli dire dagli altri: Bene, sei ok; hai tutto quel che serve; mi piace come sei, lo stile che hai scelto, l’immagine che hai, hey forte la musica che ascolti. Se mi fai una foto pensa a chi la vedrà, che immagine avrò, io voglio piacere a loro non a te.
“Ho bisogno di divertirmi.”
Questo è facile se sei un artista di strada o un performer. Ci pensi da solo a lavorare su questo aspetto. Ma se invece crei sculture di carta, fai foto di nudi artistici o progetti arredamenti per parrucchieri? Anche la persona più seria al mondo ha una sua idea di divertimento, se i tuoi competitor non ci hanno pensato e il fattore divertimento non è troppo lontano dal posizionamento del tuo brand, tu senza renderti ridicolo, come puoi inserire questo elemento nei tuoi lavori creativi? Divertimento, scolapiatti e grattugie di design ad alto prezzo. Ti sarebbe sembrata un’idea idiota prima che ci pensasse Alessi?
“Voglio imparare cose nuove”
In uno dei suoi più famosi e perfetti annunci per la birra Guinness uno dei padri della pubblicità, David Ogilvy, elencò tutte le maggiori varietà di ostriche (poi fece la stessa cosa pure con i formaggi) raccontandone le diverse caratteristiche e evidenziando come il gusto di tutte si sarebbe sposato perfettamente con un bel bicchiere di birra Guinness. Come puoi aumentare il valore della tua creatività insegnando anche tu qualcosa e facendo sentire arricchito il tuo cliente anche sotto questo aspetto? Puoi pensare a qualcosa di non noioso per spiegargli da dove trai le tue ispirazioni? Da quale artista o da quale corrente è influenzata la tua arte? Puoi raccontargli qualcosa che non sa e che potrebbe interessarlo o aiutarlo in qualche modo?
“Voglio sentirmi più motivato”
Lo abbiamo già detto, se sei un interior designer per grandi alberghi ti sarà difficile dare motivazione ai tuoi clienti attraverso il design di una reception in pietra antica (forse…), ma se sei un musicista o uno sceneggiatore, o simili e individui un fattore che abbatte la morale dei tuoi clienti, che non siano le solite cose su cui battono tutti (oppure sì, ma trovi un modo originale e nuovo per farlo) puoi costruirci intorno l’idea che ti differenzia e ti identifica. Se con ciò che fai riesci per primo a dare motivazione, sprone e spinta propulsiva a un pubblico insoddisfatto che non aspettava altro il mondo sarà tuo.
“Voglio espandere i miei orizzonti”
Non è una mai buona idea puntare i riflettori della tua arte solo su te stesso. Per quanto possa essere interessante e profondo il tuo mondo interiore se poni solo te e il tuo messaggio al centro di tutto ben presto finirai la benzina e inizierai a girare intorno. Per i tuoi fan più accaniti probabilmente andrà bene lo stesso, loro, lo zoccolo duro, sono anche disposti a circumnavigare continuamente attorno a te, ma prima o poi finiranno. Come puoi dare la sensazione di usare la tua creatività come una nave che continuamente esplora nuovi mondi, raccoglie nuove cose, scopre nuove civiltà, razze e linguaggi? Abbi solo cura di restare coerente con te stesso e il posizionamento che hai scelto. Se hai sempre disegnato gioielli etnici di ispirazione Africana non puoi passare impunemente agli anelli in materiali sensibili al calore fatti con le stampanti 3D.
“Voglio essere ispirato”
Quale potere puoi avere sui tuoi clienti se le idee dei tuoi lavori creativi sono per loro fonte di nuove idee? Nessuno più di te conosce la fatica di trovare, selezionare, raccogliere, perfezionare nuove idee. Cosa accade a te quando trovi una fonte generosa di spunti, illuminazioni e suggerimenti? Quanto sei disposto a pagare per un continuo generatore di scintille creative? Come puoi fare in modo che quello che fai non inizi e finisca con te ma continui a germogliare nella testa altrui prendendo per ognuno una sua strada personale?
Come vedi anche per lavorare da imprenditore alla definizione dell’idea differenziante di lavori creativi, non servono idee creative e sconvolgenti, quelle le devi riservare alla creazione della tua arte, serve solo uno studio pensato e razionale sul tuo mercato.
Una dote fondamentale della persona davvero creativa interessata a offrire la sua arte ad altri è la capacità di acquisire piena consapevolezza delle persone alle quali ci si rivolge.
Se disponi di una profonda conoscenza di chi è il tuo pubblico e di quello contro il quale lotta ogni giorno piuttosto che fare solo e soltanto quello che ti piace fare, ti diventa immediatamente più facile distinguerti da tutti gli altri.
Sai bene però che una volta che hai individuato come dare più valore alla tua creatività sapendo quale problema risolvere e a chi lo risolverlo …dovrai fare marketing per individuare e interessare i clienti adatti e costruire il tuo brand personale…. ma questa è un’altra storia.
Se sei disposto a darmi fiducia e permettermi di aiutarti a vendere il tuo lavoro o i tuoi servizi di artista chiedimi una consulenza di marketing gratuita . Se tu ci metti la creatività io ci metto la scienza del marketing.
Io sono un artista dipingo e volevo sapere di cosa si tratta
Sono un artista di Salerno vendo le mie opere e mi piacerebbe contrattare nel vostro sito
Mah